Aristana

culture e architetture del mediterraneo

La Fondazione Oristano ha deciso di editare una rivista annuale di carattere scientifico dal nome “ARISTANA. Culture e Architetture del Mediterraneo”.

L’iniziativa intende rinnovare la tradizione di alcune riviste culturali che, nei decenni passati, hanno contribuito a coltivare e trasmettere conoscenza in una cornice non solo limitata al territorio oristanese: Quaderni Oristanesi e Biblioteca Sarda Francescana.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha ritenuto che tale importante eredità non dovesse andare dispersa, ma rinnovata, insistendo sul livello scientifico dei contributi e sull’approfondimento e confronto culturale con l’ambito mediterraneo, contesto geografico di riferimento per meglio comprendere gli eventi storici e artistici della Sardegna.

L’approccio multidisciplinare della rivista avrà come perno il patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico.

A tale scopo il CDA della Fondazione ha affidato la direzione scientifica della nuova rivista al prof. Marco Cadinu, con il compito di programmarne la linea culturale e con l’ambizioso proposito di chiedere il riconoscimento della qualità scientifica all’ANVUR.

La rivista che avrà cadenza annuale tratterà temi monografici scelti dal Direttore con il Comitato Scientifico ed Editoriale.

Sul tema scelto verrà divulgata e promossa una richiesta di contributi (call for papers).

Gli articoli saranno sottoposti a revisione a doppio cieco per valutare se la proposta è originale, è metodologicamente corretta, è rigorosa e criticamente coerente con le finalità del tema scelto, contribuisce significativamente all’avanzare degli studi ed è chiara nella comunicazione.

Aristana sarà stampata in formato cartaceo, ma sarà anche liberamente consultabile in formato digitale sul sito della Fondazione.

Direttore responsabile

Sandro Pisu

Direttore scientifico

Marco Cadinu

Comitato di direzione

In fase di aggiornamento

Comitato scientifico ed editoriale

Antonello Alici – Università Politecnica delle Marche

Giovanni Azzena – Università degli Studi di Sassari

Silvia Bodei – Politecnico di Milano

Roberto Busonera – Università degli Studi di Sassari

Romina Carboni – Università degli Studi di Cagliari

Gian Matteo Corrias

Chiara Devoti – Politecnico di Torino

Maria Clara Ghia – Sapienza Università di Roma

Roberto Ibba – Università degli Studi di Cagliari

Rita Pamela Ladogana – Università degli Studi di Cagliari

Enrico Lusso – Università di Torino

Stefano Mais – Università degli Studi di Cagliari

Andrea Pala – Università degli Studi di Cagliari

Maria Giovanna Putzu – Università degli Studi di Camerino

Pasquale Rossi – Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

Marcello Schirru – Università degli Studi di Cagliari

Nicoletta Usai – Università degli Studi di Cagliari

Diego Zucca – Università degli Studi di Sassari

Redazione

Maurizio Casu, Raffaele Cau, Francesco Deriu, Stefania Atzori

REGOLAMENTO RIVISTA ARISTANA

Contatti: redazionearistana@fondazioneoristano.it

E’  possibile acquistare la rivista al seguente link: 1822-2022 I duecento anni della Strada Reale della Sardegna

Per informazioni sulle modalità d’acquisto scriveteci a promozione@fondazioneoristano.it

richiesta di contributi
Call for papers

È aperta la call for paper promossa dalla Rivista “Aristana. Culture e architetture del mediterraneo”, Direttore Marco Cadinu, dedicata al tema “La città e il suo doppio: il Cimitero

L’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804 è comunemente considerato l’atto di nascita del cimitero moderno in Europa. Le istanze illuministiche di organizzazione razionale della società e quindi della città trovarono riscontro in una norma che modificò in modo sostanziale le abitudini funerarie dell’Europa cristiana e non solo. Il passaggio dalla sepoltura ad Santos alla sepoltura extra muros, se per un verso significò un ritorno a una tradizione antica, per una altro rappresentò una rottura che nel variegato panorama Europeo venne declinata con tempi e modi diversi. La richiesta di contributi propone di valutare le innovazioni di questo transito nella modernità mettendole a confronto diacronicamente con le tradizioni funerarie storiche e sincronicamente con quanto avveniva negli stati ‘occidentali’ in cui si delineavano un modello anglosassone e un modello latino.

Si propone anche di esaminare eventuali differenze tra i cimiteri delle realtà urbane principali e i centri minori ovvero tra i modelli e il patrimonio diffuso.

Si intende esplorare anche le vicende degli ultimi decenni di questi luoghi alla luce della tesi di Philippe Ariès secondo cui la morte è il tabù più grande della nostra società occidentale. Si può affermare che il cimitero sia l’espressione plastica della visione della morte di una società?

Un ulteriore spunto di riflessione proposto dal titolo della Richiesta di contributi discende dal fatto che la città italiana trova spesso nel cimitero un suo riflesso in scala ridotta dove, ad esempio, i cuori antichi dei cimiteri ricordano i centri storici e le moderne stecche dei colombari di loculi ricordano le periferie urbane. Che prospettive di riscatto propone per questi luoghi la progettazione contemporanea?

Non si può inoltre non considerare che i cimiteri costituiscono dei giacimenti di opere d’arte financo letterarie con esercizi secolari sul tema fondamentale della morte e del distacco. Oltre gli esercizi di retorica quali primizie si possono raccontare?

E la tecnica? In che modo la società della tecnica ha ingegnerizzato una pratica, la sepoltura comunitaria, così rilevante sul piano simbolico e spirituale?

Pensiamo che il tema proposto si presti a riflessioni e approcci di studio multidisciplinari per restituire la complessità di una questione, quella della sepoltura comunitaria organizzata, che racconta dell’uomo e del suo tempo fin dagli albori.

Questo numero di Aristana è rivolto a valorizzare il patrimonio diffuso evitando i grandi cimiteri monumentali, già oggetto di ampie attenzioni in letteratura, a meno di originali approfondimenti di dettaglio.

Ringraziamo fin da ora tutti gli studiosi che vorranno proporci un contributo.

FORMATO DEI CONTRIBUTI
Con la presente Call Aristana si propone di accogliere dagli studiosi tre tipi di contributi:

  • articolo lungo (max 25.000 battute + immagini)
  • articolo breve (max 15.000 battute + immagini)
  • una o più schede ognuna contenente un contributo molto sintetico (max 3.000 battute + immagini), su un cimitero, un architettura o un’opera d’arte funeraria ritenuta significativa e che merita di essere portato all’attenzione dei lettori.

DATE IMPORTANTI

  • Termine per l’invio della proposta di articolo in forma di abstract:  30/09/2023
  • Notifica di accettazione dell’abstract: 30/10/2023
  • Termine di Invio dei contributi scientifici, redatti in forma di articolo lungo, articolo medio o scheda: entro il 30/01/2024
  • Processo di peer review: entro il 30/03/2024
  • Pubblicazione dei contributi: entro il 30/06/2024

E’ facoltà dello studioso proporre direttamente l’articolo nella sua forma completa, se ritenuto pertinente e significativo rispetto al tema della rivista verrà comunque sottoposto a revisione

NORME REDAZIONALI:

Per informazioni e inviare gli abstract e gli articoli scrivere a redazionearistana@fondazioneoristano.it

nUMERI DELLA RIVISTA

I duecento anni della strada reale della Sardegna.

1822 -2022.

Aristana – culture e architetture del mediterraneo
Anno I – N° 1 – 2023

Il primo numero della rivista è dedicato ai duecento anni della strada reale della Sardegna, la Carlo Felice, 1822-2022. Al suo interno sono presenti importanti contributi su strade storiche e percorsi che, apparentemente perduti nel paesaggio, costituiscono una rilevantissima risorsa per la sua nuova interpretazione.

La Sartiglia

Novembre 2016. Un nuovo libro sulla Sartiglia, voluto dal Patto Territoriale di Oristano, nell’ambito dei progetti conclusivi della propria attività, con la collaborazione e il coordinamento scientifico della Fondazione Oristano.